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Preferiti di Maggio e Giugno 2019

Sono stati mesi intensi e pieni di impegni, mesi dove mi ripetevo continuamente di scrivere un nuovo post, mesi in cui non riuscivo mai a sedermi in relax come sto facendo ora a raccontarvi delle mie letture. In questi mesi ho letto diversi romanzi, alcuni mozzafiato e altri più semplici.

Questo è il terzo romanzo che leggo

dell' autore Marco Vichi, ogni romanzo l'ho vissuto e amato in modo diverso perchè la particolarità di questo autore è proprio quella, di scrivere di diverse tematiche opposte tra loro in modo lineare e mai scontato.

"Che cosa può accadere nella vita di un uomo se una verità sconosciuta del passato irrompe all’improvviso nel suo presente sconvolgendone l’equilibrio? È quello che succede ad Antonio Bastogi, ricco industriale, che dopo essersi fatto assorbire per anni dal lavoro si è ritirato sulle colline del Chianti per dedicarsi alle proprie passioni. E a un tratto sarà costretto a scoprire che il passato non è uno scenario immobile, ma è invece dinamico, può trasformarsi in un secondo, mettendo in discussione la memoria di un’intera esistenza. A strappare Antonio dall’apparente quiete delle colline toscane sarà una notizia inimmaginabile, che lo porterà fino a Parigi dove un doloroso viaggio introspettivo lo costringerà a fare i conti con il proprio vissuto e con se stesso."

Romanzo strutturato bene, scrittura scorrevole e semplice "alla Vichi".

Letto con molta foga e voglia di arrivare alla fine per scoprire il finale di questo romanzo a tratti oscuro, introspettivo e angosciante.

Un segreto nascosto, un amore durato troppo poco e interrotto prematuramente, una gioia mai vissuta, un finale per niente scontato, anzi...

Ho apprezzato tanto la forza che ha questo romanzo nello scavare nel proprio "IO" mentre lo si legge.. Un romanzo che consiglio vivamente a chi ha voglia di scoprire un Marco Vichi diverso dal solito, senza omicidi e souspance ma che comunque vale la pena di essere letto!

 

La mia casa è un mini zoo, due Yorkshire, Luna e Wendy dal carattere intraprendente e ribelle, due Calopsite, Pepito e Frida pennuti e buffi come solo i pappagalli sanno essere, infine quattro pesci rossi tra cui Abramo il piu piccolo di tutti, ah dimenticavo "Mhao" il gatto del vicino che passa sporadicamente a chiedermi del cibo senza troppe pretese come solo un gatto sa fare..

Monica Pais l' ho conosciuta tramite il caso di Palla, la cognolina con una deformazione al collo a causa di uno strangolamento..

Ho cominciato a seguirla su facebook, quando poi ha scritto il libro "Animali come noi"

ho deciso di comprarlo, leggerlo e recensirlo..

«Avevo più o meno tre anni quando, possedendo appena l’uso della parola, comunicai con solennità ai miei che da grande avrei fatto il veterinario. Gli unici a non sorprendersene furono i miei protetti, che individuarono subito in me il porto sicuro dalle intemperie della loro vita randagia.Queste pagine raccontano la storia vera di Monica e dei suoi «rottami»: cani, gatti, volpi, ricci, daini, perfino fenicotteri e tartarughe marine. Gli animali come noi.»

E' stato un romanzo che ha smosso la mia coscienza, ho imparato ancora di più ad amare e difendere gli animali, ogni tipo di animale, perchè Monica Pais ci parla di tanti animali, tartarughe, gatti, volpi, topi..

Ogni capitolo ha un aneddoto divertente intriso di speranza e amore per il suo lavoro.

La scrittura è semplice e fluida, capitoli corti allietati da disegni in bianco e nero

dell'illustratore Paolo D'Altan.

E' un romanzo che merita di essere letto fino alla fine e casomai anche riletto, per amare quella bambina che voleva diventare veterinario a tre anni e che lo è diventata dedicando la propria vita agli animali indifesi, i suoi rottami, come affettuosamente li chiama lei!

Veronica

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Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
(Fabrizio Caramagna)

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